Ribadendo la necessità di modificare la legge su RTV Slovenia, Movimento Libertà, Sd e Sinistra-Levica hanno detto che durante il tempo in cui è in corso la raccolta delle firme per l’indizione del referendum, non intendono partecipare alle trasmissioni che tratteranno tale argomento. I capi gruppo parlamentari, Borut Sajovic, Jani Prednik e Matej Tašner Vatovec hanno motivato questa decisone spiegando che non intendono assolutamente abusare del servizio pubblico durante la campagna pre-referendaria durante la quale vengono raccolte le firme per l’indizione del referendum legislativo che ha come oggetto la legge sull’RTV. I capigruppo parlamentari di Movimento Libertà, Sd e Sinistra, auspicando che le modifiche vengano approvate il prima possibile, hanno spiegato di aver abbandonato la decisone di revocare i consiglieri del Consiglio di programma di RTV inquanto si tratterebbe di una mossa in violazione della normativa vigente. “Anche se questa potrebbe sembrare una delle possibili soluzioni in questo momento, sarebbe comunque una soluzione irresponsabile e di breve termine” ha precisato Sajovic. I capigruppo parlamentari che compongono la coalizione di centrosinistra hanno pure ribadito il loro massimo sostegno ai dipendenti RTV i quali hanno deciso di inasprire le attività legate allo sciopero. Sajovic ha poi ammonito che non reggono assolutamente le voci che su un possibile aumento del canone RTV “desideriamo semplicemente una TV indipendente, autonoma, un simbolo nazionale del quale essere orgogliosi”. Anche Prednik degli SD ha rimarcato il ruolo informativo centrale della Tv pubblica ribadendo la necessità di garantirne l’autonomia, a riguarda, ha ricordato sempre il capogruppo SD, la Camera di Stato ha approvato a luglio le modifiche di legge che saranno però oggetto di referendum. La Sinistra, lo ha detto Matej Vatovec, si oppone fermamente a ogni intervento mirato a minare l’autonomia redazionale e a strumentalizzare il servizio pubblico. Le modifiche, ha spiegato Vatovec, hanno l’obiettivo di evitare possibili ingerenze politiche e restituire la voce ai dipendenti. La coalizione annuncia inoltre che intende partecipare attivamente ad una possibile campagna referendaria sulle modifiche alla legge sull’RTV di Slovenia, in questo momento il Partito Democratico non ha ancora raccolto le 40 mila firme necessarie entro la data del cinque di ottobre.
Dionizij Botter