La decisone presa dalla Corte costituzionale, commentano dal Ministero della difesa pone la sicurezza della Slovenia in una situazione poco invidiabile. Con la sospensione temporanea dell'attuazione della legge sugli investimenti dell'esercito sloveno oltre allo stop imposto all’acquisto dell’attrezzatura alla difesa, viene interrotto il procedimento d’acquisto del velivolo di trasporto. Le trattative erano praticamente entrare nella fase conclusiva, precisano dal Ministero della difesa. La Corte costituzionale precisa che “i fondi per gli investimenti all’esercito per i prossimi due anni sono garantiti”. A richiedere la verifica della conformità costituzionale sono stati i partiti del centro Sinistra i quali hanno richiesto una valutazione alla Corte sulla decisone presa dal governo di respingere il referendum sulla legge sui finanziamenti a lungo termine delle forze armate. Come ricordiamo la sinistra e l'SD hanno inoltrato oltre 28.000 firme alla Camera di Stato per avviare le procedure referendarie relative alla legge sugli investimenti nell'esercito sloveno, ma la Camera ha deciso che i finanziamenti all’esercito non possono essere oggetto di referendum. La legge prevede lo stanziamento di 780 milioni di euro, destinati all'acquisto di equipaggiamento militare. Luka Mesec coordinatore del Partito Sinistra ha accolto con soddisfazione la notizia della decisione presa dalla Corte costituzionale” la decisone di vietare il referendum è stata l’azione più antidemocratica della storia slovena” ha commentato. Fino alla decisone definitiva della Corte costituzionale “il Ministro Tonin non potrà acquistare armi per 780 milioni di euro e nemmeno stipulare contratti” ha sottolineato Mesec.
Dionizij Botter