Secondo il Partito democratico, SDS, la proposta di legge non adempie ai criteri richiesti per potere essere affrontata d’urgenza. Si tratterebbe di un precedente nella storia del nostro paese che mette a repentaglio i principi democratici del processo decisionale legislativo con l’obiettivo di ingerire pesantemente nell’autonomia della RTV pubblica, spiegano dal Partito democratico. Il regolamento prevede l’adozione di una legge d’urgenza quando questa è necessaria ai fini della sicurezza, difesa del paese o per fronteggiare le calamità naturali.
In base alla proposta di legge sull’RTV con la quale il governo dice di voler estromettere le ingerenze politiche dall’ente pubblico, l’ente verrebbe amministrato secondo la proposta dell’esecutivo da un unico consiglio, rispetto agli attuali due organi, consiglio di programma e di sorveglianza. I dipendenti potrebbero così nominare cinque membri del consiglio mentre i restanti 12 verrebbero nominati dalle comunità nazionali italiana e ungherese, dal presidente della Repubblica, dalla Camera di Stato, dall’Accademia delle scienze e dell’arte, dal Consiglio nazionale per la cultura, dal Comitato Olimpico, dal Consiglio per lo sviluppo sostenibile e dall’ombudsman mentre la Camera di Stato nominerebbe solamente due membri rispetto agli attuali 21 dei complessivi 29 che compongono il Consiglio di programma. Sempre in base alla proposta l'ente verrebbe gestito da un'amministrazione composta da quattro membri con a capo un presidente d’amministrazione, agli attuali direttori di Tv e radio andrebbe affiancato un nuovo direttore, per i contenuti digitali.
Dionizij Botter