"Se otterrò la fiducia della Camera di Stato mi impegnerò in primo luogo a garantire la stabilità del sistema finanziario attraverso provvedimenti trasparenti" ha detto il candidato-governatore, Primož Dolenc. Identificare tempestivamente le sfide macroeconomiche, garantire un controllo rafforzato del sistema finanziario e bancario, un ruolo attivo e visibile nell'Eurosistema, dando alla Banca di Slovenia maggiore stima e fiducia dei cittadini. Sono tra gli obiettivi indicati da Dolenc, che ha parlato anche del controllo sull'operato dell'Istituto cenrrale, in passato al centro di critiche per come era stato portato avanti il processo di sanamento delle banche slovene tra il 2013 e il 2014, inclusa la cancellazione dei piccoli azionisti, azzerati dalla possibilità di ottenere forme di rimborso finanziato con soldi pubblici. Per quanto riguarda lo stato di salute delle banche slovene; sono in buone condizioni, è convinto Dolenc, il sistema non presenta grossi rischi, almeno a breve e medio termine, grazie alle previsioni di crescita economica. Se nei prossimi anni questa dovesse però essere molto alta, potrebbero sorgere problemi di "surriscaldamento" del sistema bancario, ha avvertito. Dolenc si è detto poi favorevole alla privatizzazione della Nova Ljubljanska e della Abanka. "La Slovenia - ha spiegato - ha il dovere di ottemperare agli impegni assunti a livello europeo". Al momento Dolenc non può contare sui necessari voti in Parlamento, il presidente Pahor ha comunque deciso di proporlo per l'incarico, sottolineandone la competenza professionale.