
Oltre a quella legislativa, una funzione importante del parlamento è l'attività di indirizzo politico e di controllo sull'operato del governo, motivo per il quale la collaborazione tra deputati e ministri deve viaggiare su binari solidi. La riforma sanitaria in discussione in parlamento, portata avanti dalla maggioranza sulle indicazioni dell'esecutivo, viaggia spedita per il suo iter legislativo che, però, è pieno di ostacoli e insidie. Nella riunione del collegio di presidenza della Camera di Stato, che decide il calendario dei lavori parlamentari, la terza lettura della proposta di modifica alla legge sulla sanità è stata votata dai partiti della coalizione di maggioranza, mentre Nuova Slovenia e deputati del gruppo misto hanno abbandonato la riunione per protestare contro la decisione di adottare in tutta fretta un emendamento così divisivo. Il Partito democratico sloveno, il principale partito d'opposizione, ha disertato del tutto l'incontro per l'assenza di Urška Klakočar Zupančič, numero uno della Camera di Stato e, nonostante le vistose divergenze, figura di garanzia. Dietro quella che viene definita una chiara "violazione della normale procedura di esame del disegno di legge", secondo Nuova Slovenia si nascondono tutte le incertezze e opacità di una legge mal scritta. Dello stesso parere Anže Logar, leader del gruppo misto, che ha ricordato come perplessità sulla norma così com'è impostata siano state sollevate anche da due ministri molto vicini al premier, Robert Golob, con particolare riferimento ai rischi di incostituzionalità. E lo stesso Golob è stato accusato di preferire una legge incompleta a un dibattito costruttivo, con il solo obiettivo di poter sbandierare la separazione fra assistenza sanitaria pubblica e privata nella prossima campagna elettorale. E se l’opposizione ha fatto sapere che diserterà la seduta, per la maggioranza valgono le parole della capogruppo di Movimento Libertà, Nataša Avšič Bogovič: meglio portare avanti la procedura legislativa, e poi apportare eventuali modifiche, piuttosto che rimanere in attesa di un non meglio precisato confronto.
Valerio Fabbri