Cambiamenti molto significativi nella struttura dell'economia, invecchiamento demografico, maggiore potere d'acquisto, accentuata sensibilità nei confronti dell'ambiente. Sono alcuni degli indicatori di come la Slovenia è cambiata negli ultimi 28 anni, dalla proclamazione dell'indipendenza, con il distacco dalla federazione jugoslava. Dati statistici che offrono un quadro molto interessante, dal quale emergono in particolare la radicale trasformazione dell'economia, da quella pianificata a quella di mercato, con una inflazione iniziale, nel 1991, quasi al 250 per cento, scesa sotto il 10 appena nel 1995. Nel 2015, conseguenza della crisi economica globale e della recessione, la Slovenia ha addirittura registrato una deflazione; ora l'aumento del costo della vita si è stabilizzato al disotto del 2 percento, in linea con la politica perseguita dalla Banca Centrale Europea. Per quanto riguarda la struttura dell'economia, da rilevare in pratica il forte ridimensionamento del contributo dell'agricoltura alla formazione del PIL; la riduzione della quota garantita da industria ed edilizia, che rimane comunque al 33 percento circa del totale, mentre si è avuto un notevole incremento della quota assicurata dai servizi; un trend simile a quello di altri paesi europei. Uno sguardo alla struttura demografica; anche la Slovenia, alla pari di altri, registra un invecchiamento della popolazione; se nel 1991 l’età media era di poco inferiore ai 36 anni, nel 2018 questa è salita a 43,4. Note positive infine per quanto riguarda il rispetto dell'ambiente, che si manifesta sotto vari aspetti; dai maggiori investimenti e spese per la tutela ambientale, alle colture biologiche nel quadro della catena alimentare, per arrivare alla raccolta differenziata dei rifiuti, dall'8,6 del 1991 al 70 per cento attuale.
Delio Dessardo