La dottoressa Nena Kopčavar Guček e il dottor Stanislav Mehne Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria
La dottoressa Nena Kopčavar Guček e il dottor Stanislav Mehne Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria

Il problema delle persone senza assicurazione sanitaria di base in Slovenia non riguarda solo le centinaia di migliaia di persone che salgono agli onori della cronaca, si fa per dire, per denunciare le difficoltà del sistema pubblico. Da oltre vent'anni, infatti, esiste una rete di Case della Sanità che nelle princiapli città del paese si impegna a fornire assistenza alle persone invisibili al sistema pubblico, e molto spesso non in grado di accedere alle cure private. Un servizio erogato gratuitamente e e su base volontaria dal personale medico-sanitario. Non si tratta solo di emarginazione sociale o di migranti illegali. Come spiegato durante l'incontro, infatti, dai primi passi nel 2002 a Lubiana per prendersi cura dei senzatetto, la società è radicalmente cambiatia, e il sistema sanitario pubblico non ha tenuto il passo. Così le case della Sanità cercano di fare rete, insieme agli altri attori quali la Caritas, l'organizzazione non governativa Filantropija e privati cittadini, fondamentali al pari degli operatori della sanità privata, dalle case farmaceutiche ai laboratori privati.
Come ha spiegato la dottoressa Nena Kopčavar Guček, organizzatrice dell'evento, a volte la burocrazia ostacola l'assistenza perché anche una prescrizione medico-specialistica diventa complicata, tanto per l'acquisto di medicinali quanto per un eventuale ricovero ospedaliero.
Nel capodistriano il punto di assistenza medica pro bono dapprima era nel poliambulatorio di Capodistria, mentre ora si appoggia alla sede di Olmo, dove tutti i martedì è attivo un presidio che dal 2014 ha trattato 1381 pazienti, 274 dei quali provenienti da 24 paesi diversi. A guidarlo è il chirurgo in pensione Stanislav Mehne, che ai nostri microfoni illustra così la situazione: "all'inizio ci aiutava molto la casa della Sanità, dove potevamo far ele analisi di laboratorio senza pagare, un passaggio necessario per i pazienti che hanno bisogno poi di cure ospedaliere. Il ricovero però, per i pazienti senza assicurazione sanitaria, è complicato, bisogna coordinarsi con il ministero perché bisogna trovare una soluzione ovvero una copertura economica dei servizi che noi come casa della Sanità non possiamo erogare".

Valerio Fabbri

Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria
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