Le due spie russe, una coppia con due figli, si erano stabilite a Lubiana presentando un passaporto argentino e facendosi chiamare Ludwig Gisch e Maria Rosa Mayer. Nomi comunque risultati falsi, secondo fonti riportate dal Wall Street Journal. In realtà si tratta di Artem Dulcev e Ana Dulceva i quali spiavano l'ufficio sloveno dell'Agenzia europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia. Stavano inoltre usando l'appartamento di Lubiana come base per viaggi all'estero, anche in Italia e Croazia, per tenere i contatti con altri operatori del Servizio segreto per l'estero della Federazione russa.
Il tribunale li ha condannati ad una pena complessiva di un anno e sette mesi di reclusione per spionaggio e falso ideologico nonché all'espulsione dal Paese per un periodo di cinque anni. Il tribunale ha inoltre deciso di sequestrare alle due spie russe gli oggetti utilizzati e destinati al reato, nonché il denaro contante ottenuto attraverso o in conseguenza del reato.
Il portale N1 afferma che, nel caso in cui il tribunale distrettuale accettasse il patteggiamento con la procura, molto probabilmente le spie russe non sconteranno la pena in Slovenia. Potrebbero invece far parte di un più ampio scambio di detenuti, che dovrebbe avvenire a breve tra Russia, Stati Uniti, Germania e Bielorussia. La Slovenia però non ha nessun prigioniero in Russia da poter scambiare con le spie, Mosca in cambio potrebbe consegnare ad altri paesi occidentali dei cittadini detenuti. Nello scambio sarebbe coinvolto, tra l'altro, Vadim Krasikov, membro dei servizi segreti russi FSB, che sta scontando l'ergastolo in Germania per l'omicidio di un comandante militare ceceno a Berlino nel 2019. Le pressioni per includere Krasikov nello scambio sarebbero esercitate in particolare dalla Bielorussia, dove a fine giugno il tedesco Rico Krieger è stato condannato a morte con l'accusa di terrorismo e potrebbe quindi anch'esso far parte dello scambio. Si prevede inoltre che nello scambio di prigionieri venga coinvolto anche il giornalista americano del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, condannato recentemente a 16 anni di carcere per spionaggio.
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