Non si è ancora superato il limite critico di mancanza di sangue che potrebbe destare preoccupazione, ma l’Istituto di medicina trasfusionale ha invitato tutti i donatori a rispondere agli inviti della Croce Rossa e dei centri trasfusionali, poiché per quasi tutti i gruppi sanguigni, le scorte potrebbero iniziare a scarseggiare.
L’allarme coinvolge quindi quasi tutti i donatori, tranne quelli con il sangue AB positivo, i quali invece sono invitati a posticipare la raccolta, poiché di questo gruppo sanguigno ce n’è in quantità più che sufficiente. Allo stato attuale, ha detto al MMC uno dei dirigenti dell’Istituto Irena Razboršek, per sopperire alle necessità dell’assistenza sanitaria slovena si dovrebbe poter contare su 350-400 donatori di sangue ogni giorno. Ad esempio, la cardiochirurgia consuma circa sei unità di sangue, un trapianto di fegato richiede da cinque a venti unità; mentre trenta unità possono essere facilmente consumate sul tavolo operatorio per salvare pazienti gravi. In concreto per ogni operazione di questo tipo è necessaria la quantità di sangue fornita da trenta donatori e perciò ogni giorno è richiesto l’apporto di quasi quattro centinaia di essi.
Un afflusso, quello del sangue, che deve però essere tarato in base alle esigenze momentanee, poiché la quantità necessaria di scorte varia in base al gruppo sanguineo dei pazienti in cura e quindi l’invito dell’esperta ai donatori è di monitorare anche la tipologia di scorte a disposizione, rispondendo in base alle esigenze in corso.
L’attuale mancanza, comunque, sarebbe imputabile al fatto che con la pandemia gli interventi che richiedono trasfusioni hanno visto una riduzione e quindi sono diminuite anche le donazioni. Nonostante ciò l’afflusso di sangue è sempre stato garantito anche nei momenti peggiori dell’epidemia. Con la ripresa in corso dell’attività ordinaria, però, s’inizia a registrare una mancanza di sangue che dovrà essere colmata nelle prossime settimane.
Barbara Costamagna