All'incontro, voluto dalla ministra degli esteri Tanja Fajon, hanno partecipato i vertici delle due organizzazioni apicali della minornaza slovena del Friuli-Venezia Giulia, SKGZ ed SSO, vale a dire l'Unione Culturale Economico Slovena, rappresentata dalla presidente Ksenija Dobrila e la Confederazione delle organizzazioni slovene, raffigurata dal suo presidente Walter Bandelj. All'incontro hanno preso parte, inoltre, la senatrice al parlamento italiano Tatjana Rojc, il presidente del Comitato Paritetico Marko Jarac e i consiglieri provinciali Marko Pisani e Danilo Slokar. "Sia per le autorita' slovene che per i rappresentanti della comunita' slovena residente in Italia fondamentale è il cosolidamento dell'unita' di intenti, pur nella diversità dei due contesti, e il rafforzamento e la condivisione di obiettivi per tutelare la comunita' slovena d'oltre confine" - ha ribadito la capodicastero degli esteri Fajon. Si è poi congratulata con la senatrice Tatjana Rojc per la rielezione a Palazzo Madama, e sottolineato che in futuro sarà necessario lavorare per garantire un seggio permanente alla minoranza slovena al Parlamento italiano. Entrambe Fajon e Rojc hanno convenuto che il nuovo governo di centro destra di Roma potrebbe porre molte sfide alla minoranza slovena, alla Slovenia e all'Europa. "Ritengo - ha precisato Fajon - che almeno nelle relazioni esterne il nuovo esecutivo avra' un orientamento europeista, tenuto conto della situazione che stiamo attraversando. Comunque, sono dell'avviso che è troppo presto per dare un giudizio sulla condotta". Tatjana Rojc condividendo l'opinione della ministra, ha affermato che persiste il timore che alcuni diritti già acquisiti dalla minoranza slovena in Italia, in futuro possano essere limitati. "Mi auguro non si giunga a spiacevoli incidenti, ossia a condotte sleali da parte di singoli, come già avvenuto in passato" - ha detto Tatjana Rojc e aggiunto - "Dobbiamo essere inoltre particolarmente accorti alla legge sui media delle minoranze, per evitare decurtamenti dei mezzi loro destinati e che rappresenterebbero un serio pericolo per il futuro della nostra comunità nazionale".
La ministra Fajon, inoltre, ha parlato tra l'altro, delle iniziative atte a promuovere la lingua slovena e del rafforzamento della cooperazione transfrontaliera. Si è soffermata anche sulle conseguenze della guerra in Ucraina e l'arrivo di migranti clandestini in Italia. "Siamo convinti che i nostri confini devono rimanere aperti e faremo di tutto anche per rinnovare il trattato di Schengen" - ha detto la ministra, che al contempo ha salutato l'adesione della Croazia e affermato che non altererà in alcun modo il verdetto stesso della Corte internazionale di arbitrato.
Corrado Cimador