Un aspetto non marginale dell'emergenza che ci riguarda tutti: le persone sane, nel pieno delle proprie forze e capacità mentali, ma anche quanti sono svantaggiati o addirittura privati della propria autonomia, capacità fisica e intellettuale. Le persone con demenza, infatti, sono prevalentemente, ma non solo, di età superiore ai 65 anni, appartenenti quindi alla fascia di età più a rischio. Hanno quindi maggiori probabilità di contrarre la malattia perché meno in grado di adottare le misure necessarie a proteggersi e a ridurre il rischio di contagio tra chi gli sta intorno. Queste persone potrebbero infatti non ricordare di lavarsi le mani, le tutele in caso di tosse, e potrebbero anche non riuscire a mantenere le distanze dalle persone infette. Possono inoltre soffrire di mal di testa, febbre o tosse, senza riconoscerne i sintomi, avere bisogno di cure mediche immediate. L’attività di assistenza nelle case per anziani della nostra regione è assicurata e non crea difficoltà di sorta. Tutt’altra la situazione quando l’assistenza alla persona che ne ha bisogno viene offerta in casa dalla famiglia. In questo caso, accanto ai servizi specializzati del sistema sanitario pubblico, ci sono diversi centri privati convenzionati che offrono l’assistenza necessaria al paziente e alla famiglia che ne fa richiesta. In tempi di coronavirus infatti è necessario dare i consigli giusti ai familiari che assistono le persone colpite da gravi patologie. Con colloqui di sostegno, consulenza per telefono, assistenza personale, indicazioni generali. Spesso questo servizio è offerto anche sul web, un'altro esempio in cui l'amato-odiato social media ci può venire in aiuto. L'importante è non lasciare solo chi al momento si trova in difficoltà e ha bisogno di aiuto.
Miro Dellore