Le persone in rapporto di lavoro l’anno scorso sono state 972mila, il tasso di disoccupazione si è fermato al 4,7 per cento in base ai dati diffusi dell’ufficio statistico in occasione della festa dei lavoratori. Il 2021 al momento si posiziona dopo il 2008, quando i disoccupati erano solo il 4,4 per cento, mentre nel 2013, al contrario, hanno superato i dieci punti percentuali oppure solo 906 mila persone in rapporto di lavoro.
Aumentati come finora i lavoratori che svolgono le proprie mansioni da casa a causa della pandemia. Nel corso del 2021, rispetto all’anno prima, sono aumentati del 52 per cento, ossia 24 mila persone in più.
Purtroppo si registra anche un aumento della quota dei lavoratori precari, cioè quelli con contratti di lavoro d’autore, d’opera o simili, giustamente considerati instabili e incerti. I lavoratori di questo genere nel 2021 sono stati 58 mila, quasi la metà studenti con la loro forma di lavoro peculiare in Slovenia.
Per quanto riguarda la retribuzione, lo stipendio lordo media mensile l’anno scorso ammontava a 1942 euro, nello specifico 1979 euro per gli uomini e 1896 euro per le donne. Dal dato emerge che il divario retributivo di genere, il gender gap, supera il 4%. L’unica categoria professionale nella quale non ci sono distinzioni di genere, come mera consolazione, è quella degli esperti ambientali.