Con una modifica alla legge in vigore saranno le unità amministrative gli organi preposti a verificare l'effettiva validità della registrazione della residenza. Si tratta di prevenire possibili abusi e false registrazioni, fenomeno che il ministero dell'Interno ritiene collegato al flusso di cittadini stranieri nel paese. Secondo questa nuova impostazione, le unità amministrative cooperano nelle procedure di accertamento con le forze di polizia e le altre autorità statali, ma rimarrà in capo a loro la responsabilità di accertare la residenza permanente o temporanea.
Il ministero dell'Interno ha inoltre proposto a tutte le unità amministrative del paese di informare i proprietari della registrazione effettuata all'indirizzo del proprio immobile, qualora il richiedente non sia un suo familiare e compia la domanda in sua assenza. La nuova modifica della legge ha inoltre reintrodotto le competenze locali per l'anagrafe della residenza, determinato l'adeguato utilizzo della parte di fabbricato destinata ad abitazione, e infine consentito all'unità amministrativa di rifiutare, tramite procedura abbreviata, la registrazione della residenza a un richiedente che non adempie ai suoi obblighi previsti dalla legge.
In questa collaborazione rinforzata che mira a controllare meglio il flusso di migranti, i registri delle residenze rimarranno alle unità amministrative e non verranno quindi trasferiti al ministero dell'Interno né alla polizia. Nel 2022 sono state presentate 373.233 domande di residenza, poco più di 100 mila sono state quelle permanenti.
Valerio Fabbri