“Sparare prima e poi fare le domande”. Per il capogruppo della Sinistra, Jernej Tašner Vatovec, la logica usata dalla polizia durante la manifestazione del 5 ottobre scorso è stata quella dei film di John Wayne. Un uso eccessivo della forza, contro manifestanti che a suo dire, fino a quel momento, erano tranquilli. L’opposizione di centrosinistra non fa sconti al ministro dell’Interno, Aleš Hojs. 43 le firme raccolte per la sua destituzione. Per defenestrarlo bisognerà trovare altri tre voti. Un clima quello che si respira nel paese, che per l’opposizione, è causato dal governo stesso e dai suoi decreti. Adesso, così, ci sono tante persone arrabbiate. Non ci sarebbe però solo questo, ma anche violazioni della libertà dell’uomo, l’uso improprio delle restrizioni alla libertà di movimento e la politicizzazione della polizia, con l’arrivo di fedelissimi del premier ai suoi vertici e con la presenza del ministro e di altri politici nel Centro operativo, mentre erano in corso gli scontri.
Per l’opposizione ad essere messo in gioco è lo stato di diritto, con un governo che non rispetta la costituzione, che interpreta arbitrariamente le leggi e che non applica le sentenze dei tribunali. Dito puntato anche su una serie di altri ministri: quello della giustizia, Marjan Dikaučič, al centro di un caso di evasione fiscale, quello della Sanità, Janez Poklukar, accusato di non aver seguito i protocolli degli esperti in fatto di vaccini, quella dell’Istruzione, Simona Kustec, additata di non aver saputo gestire il mondo della Scuola durante la pandemia. Ultimo della lista il ministro dell'Ambiente, Andrej Vizjak, attualmente al centro di uno scandalo a causa di una intercettazione in cui avrebbe suggerito ad uno dei finanzieri sloveni di usare un approccio “creativo” con il fisco.
In sintesi, è stato detto, si tratterà di scegliere tra lo stato di diritto ed una Slovenia normale e un sistema cleptocratico ed uno stato di ladri. Oramai i detrattori del governo non misurano più le parole, mentre il tono dello scontro sembra destinato a salire di giorno in giorno in vista delle elezioni in programma la prossima primavera.
Stefano Lusa