“Il programma che unisce i valori del movimento è la Costituzione e prende come esempio le prassi positive di altri paesi, soprattutto l’Austria, ha precisato il Presidente dei popolari”, Marjan Podobnik
Principale promotrice e coordinatrice del movimento è la vicepresidente dei Verdi della Slovenia, Nada Pavšer, secondo la quale una lista comune di questo genere potrebbe contare su almeno il 20 percento dei voti. Il presidente dei Verdi, Andrej Čuš, è convinto che il movimento avrà successo. Forse una vera e propria coalizione preelettorale ingloba diversi partiti, movimenti e personaggi più o meno noti della scena politica nazionale.
La collaborazione è stata già approvata dai comitati esecutivi dei verdi e del partito popolare, SLS, spiega Čuš. Sarebbero interessati a partecipare anche il Nuovo Partito popolare fondato da Franc Kangler e il sindaco di Celje Bojan Šrot con la sua lista. Il sindaco di Capodistria ha invece smentito le voci che lo davano vicino alla lista, Uniamo la Slovenia. “La lista Aleš Bržan è una realtà locale nata per far tornare alla normalità il comune di Capodistria” ha spiegato lo stesso Bržan precisando che in merito alla partecipazione alle prossime politiche “non ce alcun tipo di accordo di collaborazione” e la lista Bržan non ha ambizioni a livello nazionale, ha precisato il sindaco di Capodistria. Anche il Presidente dell’SMC ha smentito le voci che davano l’SMC praticamente come parte integrante del movimento. “Ho condotto una serie di colloqui per vedere la possibilità di creare un blocco di centro compatto “ ha detto Počivalšek sottolinenado che l’argomento non è stato affrontato dagli organi del partito. Farebbero invece parte della lista l’ex giudice costituzionale e consulente del Presidente della Repubblica, Ernest Petrič, il Presidente della Camera del Commercio e artigianato, Branko Meh e il Presidente della Federazione dei pensionati, Janez Sušnik. Ha rifiutato l’invito invece Aleksandra Pivec, ex Presidente del Desus, la quale ha precisato che sta concludendo le formalità per la costituzione di un nuovo partito ma che comunque saluta ogni tentativo di attuare della politica inclusiva. Ma l’iniziativa suscitato pure qualche dubbio, il pubblicista Boris Vezjak ritiene infatti che la neonata formazione politica sia il solito satellite creato dal premier Janša in attesa delle elezioni anticipate. “Il progetto è la risposta del premier alla mozione di sfiducia costruttiva e alle probabili elezioni anticipate” spiega Vezjak sostenendo che “la probabile vittoria dell’SDS necessiterebbe di partner forti in grado di garantire i 46 voti, che difficilmente raggiungerebbe con l’Nsi e l’Sns”.


Dionizij Botter

Foto: MMC RTV SLO
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