A chiedere la discussione erano stati i Democratici e Nuova Slovenia, che avevano preso di mira quelli che sarebbero i richiami anticapitalisti e socialisti del programma del parito di Luka Mesec. Per Zorčič non ci sarebbero le basi giuridiche per un simile dibattito in aula. Secondo l’ordinamento costituzionale sloveno - ha precisato il presidente della Camera - non sarebbe compito del parlamento giudicare la costituzionalità dei programmi di partito. La decisione era nell’aria e le speculazioni sulla impossibilità di discutere della faccenda in parlamento non erano mancate sino dalla presentazione della proposta.
È questa l’ennesima tappa di uno scontro tra le forze politiche che si fa sempre più duro e che non accenna a placarsi. I Democratici alcune settimane fa avevano addirittura evocato lo spettro della “guerra civile”. Il centrosinistra, dal canto suo, da tempo, sta lanciando strali all’indirizzo del governo e soprattutto del premier Janez Janša, che avrebbe mire autoritarie e che con la sua azione starebbe mettendo a rischio la democrazia nel paese.
Stefano Lusa