La sentenza, emessa ad inizio maggio, impone alla banca il pagamento di 600 mila euro. L'istituto di credito, come stabilito dallo stato, non pagherà la somma, il che però non significa che la Croazia non la sequestrerà, prelevandola dai conti della NLB nel vicino paese. Finora la banca lubianese ha perso cause per 2,6 milioni di euro. Al tribunale zagabrese di secondo grado sono in attesa di esame altre due denunce, una per ben 25 milioni di euro e un'altra per 600 mila. La Slovenia definisce questi procedimenti giudiziari una violazione del diritto comunitario e internazionale e in contrasto con l'ordinamento giuridico e il diritto costituzionale nazionale e difende la posizione secondo cui l'irrisolta questione del trasferimento dei depositi in valuta dei risparmiatori dalla vecchia LB è un tema che riguarda la successione alla ex federazione jugoslava. Con l'accordo di Mokrice del 2013 ciò era stato riconosciuto anche dalla Croazia, che poi aveva però deciso di interpretare il tutto come un contenzioso tra banche, aprendo di fatto la strada ai procedimenti giudiziari dei suoi tribunali contro la Nova Ljubljanska Banka, considerata successore giuridico del vecchio istituto di credito. Fino ad aprile si erano conclusi quattro procedimenti avviati dai tribunali croati, uno favorevole all'istituto di credito lubianese, tre invece a suo danno. Ora se ne aggiunge un altro a sfavore. Il governo aveva cercato anche di far avviare una procedura di modifica della legge costituzionale, attraverso la quale sarebbero stati introdotti ulteriori meccanismi di tutela del patrimonio della Nova Ljubljanska Banka, iniziativa però bocciata dalla commissione costituzionale della Camera di Stato.
Intanto si è ancora in attesa di conoscere la decisione della Banca Centrale Europea in merito alla distribuzione dei dividendi per il 2017 della NLB. La banca propone che l'intero ammontare, 189 milioni di euro, vada allo stato quale unico proprietario. Deve però ottenere il nullaosta della BCE e attendere inoltre che la Commissione europea si esprima sulla proposta slovena di modificare gli impegni assunti a suo tempo per la vendita dell'istituto di credito lubianese. La decisione di Bruxelles è fissata per giugno.