Con 11 voti favorevoli e 5 contrari, i membri della Commissione costituzionale della Camera di Stato hanno dato il via libera all'avvio dell'iter di modifiche costituzionali, con cui la coalizione di governo composta da Movimento Libertà, Socialdemocratici e Sinistra, propone di trasferire il potere di nomina dei giudici su proposta del Consiglio della Magistratura dalla Camera di Stato al Presidente della Repubblica.
La coalizione, inoltre, propone un periodo di prova di tre anni per i giudici prima di diventare giudici a tempo pieno. Il gruppo di lavoro composto da Dino Bauk, Janez Pogorelec, Ciril Ribičič e Aleš Zalar ha proposto alla Commissione costituzionale di avviare il processo di modifica costituzionale, spostando la nomina dei giudici dalla Camera di Stato al Presidente della Repubblica. Tale proposta, secondo Zalar, aumenterebbe la tutela dell'indipendenza dei giudici e allontanerebbe le riflessioni politiche, poiché il presidente sarebbe vincolato alla proposta del Consiglio della magistratura e potrebbe respingere la candidatura solo in caso di mancanza di requisiti formali. Il gruppo di esperti ha giudicato problematica la proposta di rimozione obbligatoria di un giudice in caso di violazione della Costituzione o della legge, mentre il partito di opposizione SDS si è opposto alle modifiche proposte, sostenendo che non porteranno a un sistema giudiziario più trasparente ed efficace, ma rafforzeranno ulteriormente le deviazioni del sistema giudiziario sloveno. Il Parlamento ha respinto solo in casi eccezionali la nomina di singoli candidati proposti dal Consiglio della Magistratura, ma secondo il partito di opposizione SDS, la proposta di modifica costituzionale interferisce con il ruolo di controllo del Parlamento e con i rapporti di potere tra i tre poteri dello stato. Movimento Libertà e Sinistra hanno sottolineato che le modifiche comporterebbero un allontanamento dall'ingerenza politica e un miglioramento della tutela dell'indipendenza dei giudici. Il gruppo di esperti dovrebbe preparare un parere sul disegno di legge costituzionale entro la fine di aprile.
Corrado Cimador