Il presidente della repubblica, Borut Pahor, ha respinto l'invito della Lista Šarec a non firmare il decreto di nomina dei nuovi ambasciatori prima delle elezioni parlamentari del 24 aprile. Il rinvio della nomina nell'ambito della rotazione regolare dei diplomatici di carriera sarebbe ingiustificato e danneggerebbe il buon lavoro della diplomazia slovena e l'affermazione degli interessi di politica estera del Paese nella comunità internazionale, ha sottolineato il capo dello stato. Si tratta di un iter, fa sapere Pahor, del tutto indipendente dalle elezioni, anche in passato i cambi di governo non hanno influito sulle procedure di nomina degli ambasciatori. Qui Pahor ricorda gli esempi del 2018 e del 2020. Nella lettera inviata a Marjan Šarec rileva tra l'altro che la nomina è necessaria essendo giunto a scadenza il mandato degli ambasciatori in carica. Un processo, ribadisce Pahor, che non è legato in alcun modo al ciclo elettorale e questo è un bene; sarebbe invece inopportuno e dannoso aspettare lo svolgimento delle elezioni. L'iter di nomina dura di regola circa sei mesi, gli avvicendamenti per le cariche diplomatiche avvengono di solito nei mesi estivi, ha chiarito ancora il presidente della repubblica. Si comincia ad autunno; anche stavolta, ad inizio novembre, e tutto sta procedendo nei tempi previsti, in conformità con i regolamenti di procedura e una prassi ormai consolidata. Lunedi, lo ricordiamo, si sono presentati al comitato esteri, riunito a porte chiuse, sette candidati per la carica di ambasciatore; tra questi, come riportato dai media, quelli destinati a Zagabria e a Roma. Secondo la Lista Šarec si tratta di candidati palesemente vicini al Partito Democratico e a Nuova Slovenia, da qui la richiesta di rinvio per impedire, così la Lista Šarec, nomine politiche nella diplomazia.
Essendo l'iter ancora in corso i nomi restano segreti ma, secondo indiscrezioni a Zagabria dovrebbe andare l'attuale segretario di stato al ministero degli esteri, Gašper Dovžan, a Roma invece l'attuale ambasciatore in Grecia, Matjaž Longar.
Delio Dessardo