Nel pomeriggio si è svolta la funzione religiosa sul sagrato della chiesa cittadina, al termine il tradizionale discorso del presidente della repubblica, Borut Pahor. Per l'occasione il Palazzo Presidenziale è stato aperto al pubblico. Pahor ha accolto i visitatori dicendo che quella è un’occasione di festa per tutta la Slovenia, un importante passo che poi è culminato con l'indipendenza del 1991. Nel suo discorso, il presidente della Repubblica ha voluto sottolineare come un anniversario così importante sia un'occasione per riflettere su quello che è stato il passato e quello che sarà il futuro dell'Oltremura all'interno del sistema sloveno. Pahor ha definito meraviglioso il fatto che un paese sovrano come la Slovenia, che fa parte dell'Unione europea, prosperi e si fortifichi grazie alla coesistenza di nazioni e popoli al suo interno il che permette di rafforzare il sentimento di identità nazionale. Trattandosi di un'area di confine, in passato spesso oggetto di rivendicazioni, i presenti, tra cui l'arcivescovo metropolita di Lubiana, Stanislav Zore, hanno voluto sottolineare come sia il momento di andare oltre a quelle che sono state le perdite territoriali e i dolori nazionali e guardare al futuro, costruendo e rafforzando i legami d'amicizia che ci uniscono ai Paesi adiacenti. Gli sloveni dell'Oltremura infatti non potrebbero immaginare la propria esistenza senza gli ungheresi, i croati e i rom, hanno ricordato. Alla cerimonia a Beltinci, il premier Marjan Šarec, ha evidenziato come l'anniversario rappresenti un’opportunità per la regione per affermarsi in quanto a territorio in cui l'attuazione di numerosi progetti locali e interregionali permette di consolidare i legami esistenti e crearne di nuovi. Uno di questi è il progetto di candidatura di Lendava a capitale europea della cultura nel 2025. "Così la Slovenia come l'Oltremura appartengono allo spazio europeo in cui le nazioni coesistono e creano un percorso di sviluppo economico, politico e culturale congiunto, basato sul rispetto della diversità e sulla ricerca di un terreno comune", ha ancora evidenziato Šarec.
Maja Novak