Tiene ancora banco la vicenda che riguarda l’esistenza di un documento informale, un non-paper, che il premier Janez Janša avrebbe fatto pervenire tra febbraio e marzo al presidente del Consiglio europeo e nel quale, secondo un portale bosniaco, sarebbe stata proposta l'idea di chiudere il capitolo Jugoslavia rivedendo alcuni confini. Janša ha negato a inizio settimana via Twitter di aver consegnato al Presiedente del Consiglio Europeo, Charles Michel il non-paper in questione. Inevitabili però le polemiche che hanno coinvolto tutta la regione dopo che sono emersi i dettagli della visita del Presidente Pahor lo scorso marzo a Sarajevo alla quale avrebbe chiesto ai membri della presidenza bosniaca se il paese potesse essere diviso pacificamente e senza spargimenti di sangue. La proposta sarebbe stata accolta con favore dai membri serbi, mentre con un secco no dai membri bosniaci e croati. “Sono contrario all’idea su una definitiva disgregazione dell’ex Jugoslavia e su eventuali modifiche dei confini, anche se questo processo potrebbe essere avviato pacificamente, sicuramente non andrebbe a concludersi pacificamente” è stato chiaro il Presidente della Repubblica Borut Pahor il quale ha detto che “un ulteriore allargamento dell’Unione Europea ai Balcani occidentali andrà a placare le idee pericolose su eventuali cambiamenti dei confini”. Ritornando alla sua visita a Sarajevo, Pahor ha precisato di non aver discusso dei non-paper con il premier Janša e di conseguenza i colloqui avuti non possono essere intesi come di tipo esplorativo per la realizzazione delle idee contenute nel documento. Il Portale Necenzurirano ha intanto pubblicato parte del documento sul web, questo prevede importanti modifiche territoriali.
Dionizij Botter