Pahor nel suo video intervento ha richiamato l'attenzione sulla crisi della fiducia nelle istituzioni democratiche e sul basso livello di cultura politica e giuridica, auspicando un dialogo rispettoso, che includa anche la volontà di conciliare punti di vista diversi. Il capo dello stato ha sottolineato che la Slovenia come gli altri paesi possono e devono fare di più nel campo della democrazia liberale, che si basa sui valori dello stato di diritto e sul pieno rispetto dei diritti umani. Gli sforzi per sostenere la democrazia devono iniziare con il dialogo e il rispetto reciproco, senza esclusione e incitamento all'odio, ha continuanto Pahor aggiungendo che le differenze di vedute politiche e ideologiche non sono, a suo dire, il problema. Il vero problema sta nella mancanza di volontà di impegnarsi nel dialogo, in un dialogo che significa non solo presentazione dei propri punti di vista, ma anche disponibilità a conciliare punti di vista diversi.
Senza dialogo e confronto costruttivo secondo Pahor si accentuano solo le spaccature all'interno delle società, la cooperazione è l'unico modo per raggiungere soluzioni pacifiche a tutti i problemi, ha sottolineato il presidente della repubblica durante il summit online voluto dall'omologo americano Biden.
Prima dell'avvio dei lavori l'organizzazione internazionale indipendente Freedom House ha pubblicato un rapporto sul grado di libertà nei 110 paesi partecipati. La Slovenia, classificata come "free" ha ottenuto una volutazione molto alta, 95 punti su 100, ma non sono mancati gli appunti. Preoccupazione è stata espressa per la pressione esercitata sui media, per i maltrattamenti e la marginalizzazione di cui sono vittime richiedenti asilo e gli appartenenti alla comunità rom. (ld)