Il Santo Padre si è detto addolorato per i peccati e i gravi crimini di abuso sessuale commessi da membri del clero e chiesto perdono al gruppo di dieci sloveni vittime di abusi recatosi a Roma sotto l'egida dell'organizzazione Dovolj.je - Basta, che aveva anche partecipato ad un'udienza generale con il Papa in Piazza San Pietro. Lo riporta il quotidiano Delo nell'odierna edizione. Secondo l'organizzazione, il Santo Padre durante la visita ha esortato a "smascherare i cattivi pastori", ribadendo la propria "angustia e sofferenza" per gli abusi perpetrati ai danni di minori, definendolo un vero sacrilegio. In segno di rispetto dinanzi agli ospiti sloveni, si è alzato dalla sedia a rotelle, riferisce il Delo, e abbracciato i sopravvissuti agli abusi e li ha incoraggiati a continuare la lotta contro il male che Francesco definisce la malattia della Chiesa.
Gli eventi in Slovenia, o meglio l'inattività nel confronto sistemico degli abusi, non sono potuti passare inosservati in Vaticano, riferisce ancora il giornale. Il caso di abusi seriali presumibilmente commessi da padre Marko Ivan Rupnik ha contribuito significativamente a questa consapevolezza. Nella sua prima risposta al caso di padre Rupnik, un gesuita accusato da diverse suore di abusi, Papa Francesco ha detto a gennaio di essere sorpreso e addolorato dalla questione. Rupnik avrebbe commesso diversi abusi sessuali contro le suore della comunità Loyola di Lubiana dove lavorava negli anni 90. Le accuse contro di lui sono state presentate nel 2021, ma l'autorità ecclesiastica competente ha stabilito che erano scadute e ha chiuso il caso. L'anno scorso, però, sono emerse nuove accuse di abusi sistematici e duraturi nei confronti di diverse suore. L'ordine dei gesuiti ha proibito a Rupnik qualsiasi attività artistica pubblica, soprattutto in strutture religiose. Ancor prima gli era stato proibito qualsiasi forma di attività sacerdotale pubblica e comunicazione pubblica.
Corrado Cimador