Le donne in Slovenia non sono minacciate dai migranti, ma il posto più pericoloso per loro è la casa. A rivelarlo è stata la ministra dell'interno, Tatjana Bobnar, che in una conversazione con l'Agenzia di stampa slovena ha avuto il coraggio di affrontare due temi delicati come quello dei migranti e della violenza sulle donne. L'ex capo della polizia del governo Šarec ha fatto seguire i fatti a una promessa elettorale, ovvero la rimozione del muro anti-migranti lungo il confine con la Croazia.
Nel dialogo con la STA Bobnar ha reso noto il risultato di uno studio dell'Istituto di criminologia, in collaborazione con il ministero da lei guidato, che mette in evidenza come la stragrande maggioranza delle violenze commesse dal partner avvenga fra le mura domestiche. Gli autori delle violenze tendono ad apparire all'esterno calmi e privi di problemi, ma il loro amore morboso diventa violento su donne e bambini.
"Dobbiamo trovare il coraggio come individui, come società e come istituzioni di lavorare per fermare questo genere di violenza", ha detto Bobnar. Purtroppo, la violenza in famiglia troppo spesso sfocia nel femminicidio perché l'autore non è stato fermato in tempo, per questo il ministro auspica che la ricerca, che dovrebbe essere presentata al pubblico entro la fine dell'anno, possa aprire la strada a un dibattito fra i politici e nella società civile su come prevenire le violenze domestiche e incoraggiare le denunce.
V.F.