La legge di intervento, entrata in vigore lo scorso primo luglio, prevede l'abbattimento selettivo di 200 orsi e 11 lupi in natura. Un provvedimento motivato dalla crescita numerica di questi animali che aveva alimentato timori di attacchi, anche verificatisi, a persone e bestiame nelle zone più densamente popolate da lupi e orsi. In allarme soprattutto gli allevatori e gli agricoltori.
L'associazione animalista Anima, nel frattempo, ha dato vita ad una raccolta firme in favore della salvaguardia e della tutela in natura di questi animali selvatici, raccogliendo 13 mila 462 sottoscrizioni per la petizione, presentata al ministro per l'ambiente Simon Zajc, contro l'abbattimento di lupi e orsi. Gli attivisti hanno chiesto una moratoria nell'applicazione del provvedimento, invitando i rappresentanti del ministero dell'ambiente al dialogo per trovare una soluzione non violenta al problema, senza pressioni politiche, hanno aggiunto.
Per il momento, fanno sapere dal Ministero, nessun passo indietro. Infatti il Governo non intende revocare la legge di intervento, in un comunicato il ministro Zajc fa sapere che con il provvedimento si cerca di ristabilire l'equilibrio tra uomo, animali e natura e arginare il sovrappopolamento di queste specie. Zajc intende informarsi presso i colleghi europei se qualche paese fosse disposto ad accogliere una quota di lupi e orsi considerati in eccesso in Slovenia concordando con gli animalisti che il tema va tolto quanto prima dall'agenda politica per lasciarla in mano agli esperti del settore. (ld)