Foto: BoBo
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A presentare le priorità della presidenza slovena del Consiglio dell'Ue sono stati l'ambasciatore presso l'Unione europea, Iztok Jarc, e la sua vice, l'ambasciatrice Tamara Weingerl-Požar.
Le priorità della presidenza slovena sono già state rese note: ripresa e resilienza su base di una transizione verde e digitale ed un'unione strategicamente autonoma; inoltre la conferenza sul futuro dell'Europa, l'unione dello stile di vita europeo, dello stato di diritto e di e criteri di parità per tutti, nonché un'Unione capace di assicurare sicurezza e stabilità.
I giornalisti erano particolarmente interessati soprattutto al pacchetto legislativo di misure per ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030, meglio conosciuto con il nome inglese "Fit for 55", che secondo Weingerl-Požar, scatenerà un vero tsunami legislativo. La presidenza slovena attende la proposta della Commissione per il 14 luglio.
Per quanto riguarda le complicazioni sorte nella nomina dei procuratori delegati europei, Jarc ha affermato che la Slovenia sostiene l'istituzione della Procura europea; a Lubiana si sta ancora svolgendo il secondo iter di nomina, dato che il primo non è mai stato concluso; l'ambasciatore spera inoltre che i procuratori delegati vengano nominati al più presto.
Uno degli eventi chiave durante la presidenza slovena del Consiglio dell'Ue è sicuramente il vertice dell'Unione europea e dei Balcani occidentali, che si terrà il prossimo 6 ottobre in Slovenia. Jarc ha espresso la speranza che già a settembre vengano fatti sviluppi sull'inizio dei negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e l'Albania. Riguardo l'allargamento dell'area Schengen invece, non è ancora chiaro quale approccio adotterà la presidenza slovena.


E. P.