Settimana importante per quanto riguarda la formazione del nuovo governo sloveno. Il Capo dello Stato, Borut Pahor, ha concluso la prima fase delle consultazioni con i capigruppo parlamentari.
Settimana cruciale per la formazione del nuovo esecutivo. Il Presidente della Repubblica Borut Pahor ha svolto la prima tornata di consultazioni con i gruppi parlamentari per individuare il futuro mandatario. In questa fase Pahor ha verificato il gradimento dei partiti rispetto a una nomina a mandatario del leader del Partito democratico, Janez Janša. Il presidente ritiene opportuno che a Janša venga data questa opportunità dato che il suo partito è il vincitore relativo delle elezioni. Oggi le consultazioni hanno coinvolto i due deputati al seggio specifico e i capigruppo di Nuova Slovenia, Partito Alenka Bratušek, Desus e Partito Nazionale. Jožef Horvat capogruppo dell'Nsi ha detto che attualmente dai negoziati è emerso che le posizioni dell'Nsi e dell'Sds risultano quelle più vicine; ma i colloqui proseguono anche con Šarec nonostante in questo momento è difficile affermare chi riuscirà nell'impresa di formare il governo. Horvat ha poi detto che gli organi del partito potrebbero pure decidere di indire un referendum interno riguardante l'ingresso nella futura coalizione. Alenka Bratušek dell'omonimo partito ha informato Pahor che Šarec otterrà i cinque voti del suo partito; Pahor ha diritto di assegnare l'incarico di mandatario a Janša, ha detto la Bratušek, sottolineando però che non godrà della loro fiducia. Per i pensionati Desus, invece Franc Jurša ha spiegato che sostengono, come noto, un governo di centro guidato da Marjan Šarec a patto che vengano considerati tutti i punti programmatici del Desus. Janša, quando realizzerà di non avere i numeri rifiuterà l'incarico di mandatario ha inoltre detto Jurša. Mi auguro che il prossimo governo sarà di destra ha detto invece Zmago Jelinčič del Partito Nazionale dicendosi sicuro che un governo di sinistra porterà il paese a elezioni anticipate.