Foto: Radio Capodistria
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L'area che va dal Quarnero, attraverso l'Istria, la Ciceria, i Birchini e il Carso fino alla Venezia Giulia, è caratterizzata dalla presenza di un gran numero di castellieri, piccoli insediamenti fortificati sulle alture risalenti all’età del Bronzo e del Ferro. Si tratta di una parte ancora poco valorizzata del patrimonio culturale di questo ampio territorio, collegato nel periodo protostorico.

Foto: Radio Capodistria
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E questo è il motivo principale della cooperazione transfrontaliera che si realizza nell'ambito del progetto Interreg Italia-Slovenia "KAŠTellieri", presentato oggi a Capodistria dai rappresentanti degli enti coinvolti. Con il Comune capodistriano nel ruolo di lead partner collaborano il Centro di ricerche scientifiche di Capodistria, l'Ente pubblico per il turismo e la cultura Miren Kras, e per l’Italia Venetian Cluster, il Comune di San Dorligo della Valle - Dolina e l'Istituto Veneto di Scienze, lettere ed arti.

Nel concreto, si pensa alla formulazione di una strategia comune per promuovere la destinazione sostenibile culturale e turistica Terra transfrontaliera dei castellieri protostorici dell’Alto Adriatico. Tra le iniziative, la creazione di un Istituto Archeologico; e inoltre progetti, azioni condivise, legate all'interpretazione digitale del patrimonio; prodotti turistici transfrontalieri come la Giornata dei castellieri, festival, percorsi per pedoni e ciclisti, iniziative sociali per avvicinare persone con disabilità. La durata del progetto è di trenta mesi (con scadenza a ottobre 2026), il budget complessivo pari a oltre un milione 300 mila euro.
L'aspetto della tecnologia e dell'innovazione tecnologica applicato alla valorizzazione dei castellieri sarà curato in particolare da Venetian Cluster. Il direttore è Sergio Calò:
"La tecnologia e l'innovazione tecnologica è un aiuto per sviluppare dei giochi, delle attività che sono sicuramente capaci di spiegare con suoni, con immagini, in maniera molto veloce, molto semplice e anche giocosa, il patrimonio culturale che ci lega, come quello dei castellieri."

Diana Sellibara