Questa settimana i vertici della Lista di Marjan Šarec e del partito guidato da Luka Mesec tornano a confrontarsi sulle questioni rimaste ancora aperte. La Sinistra si dice insoddisfatta dell'attuazione dell'accordo già parafato sulla cooperazione con l'esecutivo Šarec, soprattutto a causa della nomina, nell'ufficio del premier, di Damir Črnčec, ex capo dell'agenzia di informazione e sicurezza, la SOVA, quale Segretario di stato per la sicurezza nazionale; in passato Črnčec è stato protagonista di varie dichiarazioni intolleranti nei confronti dei migranti, "in Slovenia non deve rimanerne nemmeno uno", aveva detto tra l'altro. La Sinistra inoltre lamenta il tentativo di alcuni ministri dell'esecutivo e di rappresentanti dei partiti della coalizione di annacquare i contenuti dell'accordo di collaborazione con la motivazione che sarebbe soltanto un elenco di "desideri". Nelle scorse settimane infatti sono emerse forti divergenze con le posizioni della Sinistra, soprattutto nei campi economico, finanziario e della difesa, come la vendita della Nova Ljubljanska Banka, il Bilancio e la creazione di due battaglioni dell'esercito sloveno per le necessità della NATO. Sabato, a margine di una cerimonia per la giornata internazionale della pace, Šarec non si è mostrato preoccupato, dicendo di aver avuto l'impressione di poter contare sull'appoggio della Sinistra. In merito alla nomina di Črnčec, ha evidenziato la necessità del dialogo e della collaborazione in politica, sottolineando poi che la nomina dei collaboratori nell'ufficio del premier è esclusiva competenza di quest'ultimo.