Nessun ingresso in una coalizione a guida Šarec se ne farà parte anche Nuova Slovenia. Questa la posizione del partito Sinistra, decisa dal Consiglio direttivo. Lo ha annunciato il coordinatore della formazione politica, Luka Mesec. Tutto potrebbe comunque cambiare, ha aggiunto, qualora Šarec dovesse escludere Nuova Slovenia dalla potenziale futura maggioranza, in quanto non si può considerare un partito di centro o di sinistra. Non possiamo sostenere governi come quello che si sta formando ora, ha spiegato Mesec. Ha poi smentito, replicando alle critiche, che il suo partito si sia presentato da Šarec ponendo condizioni inaccettabili; niente richiesta ultimativa di un referendum sull'uscita della Slovenia dalla NATO, ha chiarito. Finora Šarec ha avuto incontri collegiali con socialdemocratici, Desus, partito del centro moderno, partito Alenka Bratušek e Nuova Slovenia. La Sinistra è stata contattata, ma soltanto in forma separata. Le consultazioni a sei sono state rinviate di un giorno, a causa degli impegni a Londra per Cerar, presente al vertice sui Balcani occidentali, e altri per Erjavec e Alenka Bratušek. Intanto, il presidente della repubblica, Borut Pahor, riceverà questo giovedi Janez Janša. Allora sarà chiaro se Janša accetterà l'incarico di mandatario, quale leader del partito che alle elezioni di inizio giugno ha raccolto il maggior numero di voti. Janša ha più volte ribadito il NO ad un mandato senza la certezza della fiducia in Aula. Al momento non può contare su 46 voti, lo stesso vale però per Šarec. Prima di ricevere Janša, il capo dello Stato avrà un breve incontro con il presidente del Parlamento, Matej Tonin.