Il Ministro dell'Infrastruttura, Jernej Vrtovec, ha detto che la situazione nel paese è direttamente collegata a quanto sta accadendo sui mercati internazionali. "Siamo di fronte ad una crisi energetica che non si vedeva da molto tempo; dipende da diversi fattori, tra cui la forte ripresa dell'economia dopo la lunga emergenza pandemica, con l'aumento della richiesta di fonti energetiche, soprattutto gas naturale e carbone. In Slovenia", ha assicurato Vrtovec, "non sono da attendersi rincari di rilievo della corrente elettrica." Finora soltanto une delle maggiori società della rete di distribuzione, la Petrol, ha annunciato che lo farà con il primo dicembre, un ritocco del 30 percento per la corrente elettrica, del 12 per il gas, motivato con i rincari delle fonti energetiche. La società comunque tiene a precisare che in ogni caso continuerà ad offrire un approvvigionamento energetico competitivo sul mercato. Per i nuclei familiari la bolletta dovrebbe essere più cara di circa il 10 percento considerato che a formare il prezzo contribuiscono anche varie tassazioni, dalle accise all'IVA. Anche l'affiliata E3 dovrebbe aumentare i prezzi nei prossimi mesi; assieme coprono circa un quarto del fabbisogno dei nuclei familiari. Il ministro Vrtovec ha detto che il mercato funziona e che gli utenti possono scegliere il fornitore che garantisce i prezzi più vantaggiosi.
"Se altri gestori seguiranno la Petrol allora il governo interverrà adottando adeguati provvedimenti", ha assicurato il Ministro, "per evitare una corsa al rincaro. Del caro energia si parlerà anche a livello comunitario, il prossimo 26 ottobre a Lussemburgo, ad un consiglio straordinario dei ministri competenti per il settore energetico. Per il momento la Slovenia è ancora al sicuro" ha detto Vrtovec, "bisognerà però assolutamente investire di più sulle fonti energetiche rinnovabili e in nuove tecnologie per quanto riguarda il nucleare".
Delio Dessardo