Foto: Anton Olaj, direttore generale della polizia slovena (Televizija Slovenija)
Foto: Anton Olaj, direttore generale della polizia slovena (Televizija Slovenija)

Dal Ministero degli interni sottolineano che l'obiettivo dell'emendamento, entrato in vigore lo scorso 13 novembre, è garantire una migliore organizzazione e un funzionamento più flessibile della polizia, per essere in grado di rispondere in modo più efficace a tutte le sfide che riguardano la sicurezza. Nell'ambito di questa riorganizzazione interna sono cessati i mandati di un centinaio di comandanti di polizia, dei direttori delle amministrazioni e altre funzioni in seno alla Direzione generale. I nuovi responsabili hanno assunto l'incarico a tempo determinato in attesa della nomina definitiva, che dovrebbe avvenire entro tre mesi.

Questo repentino cambiamento ai vertici della polizia non piace ai due sindacati di categoria, secondo i quali cui viene messo in pericolo tutto il sistema di avanzamento di carriera all'interno delle forze dell'ordine e parlano di epurazioni a vari livelli che potrebbero avere delle conseguenze anche per la sicurezza nazionale, pertanto, fanno sapere, intendono chiedere una verifica costituzionale della legge. Per l'opposizione si tratta di un gioco voluto dal Governo Janša per politicizzare la polizia e legalizzare in qualche modo i siluramenti dei vertici e dell'Ufficio investigativo nazionale, che perde così parte dell'autonomia e entra a far parte della Criminalpol. Il direttore generale della polizia Anton Olaj ha respinto tutte le accuse richiamandosi all'entrata in vigore delle modifiche della legge sulla organizzazione interna delle forze del'ordine, tutti i responsabili a cui è scaduto il mandato restano ai propri posti dirigenziali fino a nuovo bando.

Tutti i procedimenti sono ancora in fase di armonizzazione, il documento finale sarà firmato dal ministro degli interni Hojs su proposta del direttore generale della polizia. Che la determinazione dei criteri di scelta sia in mano al ministro rappresenta un precedente molto pericoloso, osservano ancora dall'opposizione. (ld)