Foto: CDS/Matija Sušnik
Foto: CDS/Matija Sušnik

Nel suo intervento il Ministro della Giustizia, Andreja Katič, ha ricordato che si tratta di un documento strategico destinato a sostituire quello, ormai datato, risalente a oltre 20 anni fa. Oltre a valutare la situazione sul fronte corruzione, definisce 77 obiettivi strategici, che rappresentano la base per predisporre un piano di azione chiamato a stabilire con rigorosità misure, esecutori e scadenze. "Abbiamo bisogno di una risoluzione aggiornata e al passo con i tempi, ha spiegato Katič, lo chiede anche la Commissione europea con il rapporto sullo stato di diritto". La chiave sta nel riconoscerla come priorità per rafforzare l’integrità e la prevenzione, in primo luogo da funzionari, deputati, pubblici ufficiali, ma anche dall'intera società. Evidenziato, in tale contesto, il ruolo cruciale che continuerà a svolgere la commissione anticorruzione, attraverso un attento monitoraggio. Nel dibattito in Aula la risoluzione è stata appoggiata dai deputati della coalizione di governo, Movimento Libertà, Socialdemocratici e Sinistra. Dalle file dell'opposizione, Nuova Slovenia non ha espresso contrarietà', il Partito Democratico e' stato invece molto critico nei confronti dell'operato dell'attuale governo. "Quando parliamo di corruzione, possiamo competere con i paesi del terzo mondo", ha affermato il deputato Žan Mahnič. Secondo l'NSi, negli ultimi 20 anni la Slovenia non è riuscita a sradicare la corruzione e lo dimostrano molti indicatori internazionali; è in forte ritardo rispetto ad altri paesi che hanno fatto notevoli progressi. Di diverso parere i partiti della coalizione, secondo i quali dopo anni di declino la Slovenia è riuscita a registrare miglioramenti, lo confermano i dati sull'indice di percezione della corruzione di Transparency International. Evidenziato infine che prevenire e combattere la corruzione non è solo compito di un governo, di una coalizione o di una commissione, ma un compito che riguarda noi tutti.

Delio Dessardo