Branko Grims del partito Democratico ha deciso di svolgere la riunione a porte chiuse dopo aver valutato come riservata la documentazione da trattare, lo ha spiegato il deputato della Lista Marjan Šarec, Jani Möderndorfer sottolineando che la documentazione tra le mani non conteneva assolutamente informazioni di carattere segreto. Il deputato dei Socialdemocratici, Matjaž Nemec ha invece detto che “la seduta è stata indetta per rendere pubblici i fatti accaduti il 5 di novembre durante le manifestazioni sfociate in atti di violenza, con il fine di prevenire gli errori commessi.” “La nostra responsabilità è di garantire il lavoro autonomo della polizia e l’opinione pubblica deve conoscere tutti i fatti, ha detto Nemec. “Dopo che il tentativo di paragonare le proteste pacifiche dei venerdì con quanto accaduto il 5 di novembre è fallito siamo ora testimoni ad un chiaro tentativo di celare il tutto” ha detto la deputata ella Sinistra, Nataša Sukič. Grims ha risposto alle accuse mosse dicendo che ha agito nel pieno rispetto del regolamento interno della Camera di Stato e della normativa sui servizi d’intelligence. Il tema della seduta a porte chiuse è stato quello della supervisione sul lavoro svolto da parte della commissione di sorveglianza dei servizi segreti, SOVA. “Tutte le informazioni legate ai controlli dei servizi d’intelligence sono di natura segreta” ha precisato Grims giustificando il lavoro svolto dal Comitato. Come ricordiamo il 5 di novembre circa 500 manifestanti, scesi in piazza per protestare contro il governo, dando vita a scontri con le forze dell’ordine con lanci di oggetti e petardi. Oltre ai danni materiali sono state ferite diverse persone tra le quali un fotografo.

Dionizij Botter

Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.