Il centro clinico e universitario di Lubiana ha introdotto una rivoluzionaria innovazione nel campo della cardiologia interventistica, adottando l'elettroporazione come nuova modalità di trattamento delle aritmie cardiache. A differenza delle tecniche tradizionali, che si basano su principi termici, questa metodica sfrutta l'applicazione di campi elettrici pulsati per indurre la disorganizzazione selettiva delle cellule cardiache responsabili delle aritmie, senza però causare danni ai tessuti circostanti. Andrej Pernat, responsabile del programma di elettrofisiologia cardiaca in Slovenia ha sottolineato i numerosi vantaggi offerti da questa nuova tecnologia, tra cui una minore invasività, una durata dell'intervento generalmente più breve e l'eliminazione dell'esposizione ai raggi X. Ciò rappresenta dunque una svolta significativa nel trattamento della fibrillazione atriale, una patologia che affligge circa 20.000 di pazienti in Slovenia, di cui 1.400 nuovi casi ogni anno. Sebbene si tratti una procedura promettente, è importante sottolineare che la tecnica presenta anche alcune limitazioni nella sua applicabilità. In particolare, sono esclusi dal trattamento i pazienti portatori di dispositivi impiantabili come il pacemaker, e non tutte le forme di aritmia cardiaca rispondono in modo ottimale a questa terapia. Una soluzione quella dell'elettroporazione che non solo migliora la vita delle persone affette, ma contribuisce ad ottimizzare l'organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, riducendo le liste d'attesa di un significativo 25%. Il risultato, accolto con grande entusiasmo dalla comunità scientifica, sottolinea l'importanza di una continua collaborazione interdisciplinare per massimizzare i benefici di questa tecnologia in un contesto sanitario in costante evoluzione.
Alessia Mitar