È finita la lunga Odissea della Rog, la fabbrica di biciclette operativa dal 1953 al 1991 e poi abbandonata per quasi 15 anni. Lo status giuridico di questi spazi è stato oggetto di contenzioso fin dall'inizio della sua occupazione e si è aggravato il 6 giugno 2016, quando i lavoratori edili sono entrati negli spazi per iniziare il processo di demolizione su ordine del sindaco della capitale, Zoran Janković.
Il 14 giugno dello stesso anno però il tribunale locale ha deciso di fermare la demolizione. Ora il Comune di Lubiana, che è anche proprietario dell'intera area, ha ottenuto il via libera per riqualificare la zona e le maestranze edili sono entrate in azione. Come hanno precisato le autorità comunali da alcune settimane il complesso dell'ex fabbrica era vuoto, pertanto si è deciso di prenderne possesso.
L'inventario rinvenuto all'interno che non è di proprietà del Comune è stato censito da una commissione e sistemato in un magazzino. I lavori di demolizione sono pertanto iniziati, in seguito all'autorizzazione definitiva sul piano edilizio e per il sanamento ecologico dell'area, in stato di degrado e pericolosa. A breve verrà emesso il bando per i lavori di ristrutturazione.
Il nuovo Centro Rog fornirà spazi a oltre 500 gruppi creativi, su oltre ottomila metri quadrati e verrà ultimato nel giro di due anni. L'intervento degli agenti di polizia e uomini della security, richiesto per supportare e salvaguardare i lavori edili non è trascorso però in maniera tranquilla.
Le forze dell'ordine hanno supportato il servizio di sicurezza per allontanare a forza alcune persone che si trovavano all'interno degli edifici, poi abbattuti. Inoltre, la polizia ha usato lacrimogeni per disperdere i manifestanti e si contano anche degli arresti.
La presidente della commissione parlamentare per le petizioni, Nataša Sukič del partito Sinistra, ha annunciato la convocazione di una sessione di emergenza della commissione a causa degli eventi verificatosi nell'area dell'ex fabbrica Rog, osservando che durante lo sgombero la polizia ha abusato una forza eccessiva in diversi casi e che ha agito in modo brutale.
Corrado Cimador