Il contenzioso dura oramai da tempo e riguarda soprattutto il programma informativo di TV Slovenia e il Centro multimediale che cura l’informazione sul web. In sintesi, per alcuni si starebbe assistendo alla presa della RTV da parte del centrodestra; per altri non sarebbe altro che un necessario ribilanciamento di una informazione pubblica orientata a sinistra. Nodo del contendere una serie di avvicendamenti nelle redazioni ed ai vertici di TV Slovenia e del Centro multimediale; nonché il taglio di alcune popolari trasmissioni e la nascita di altre.
Il 23 maggio scorso il coordinamento dei sindacati giornalistici della RTV di Slovenia ha indetto una prima giornata di sciopero per esprimere solidarietà ai dipendenti di TV Slovenia e del Centro multimediale; accusando la dirigenza della casa di non consentirgli di lavorare secondo gli standard professionali e mettendo in forse la credibilità del servizio pubblico. Una giornata di comizi e manifestazioni all’insegna dello slogan: “Non siamo servi- Siamo il servizio pubblico”. Lo scontro, nei mesi successivi non ha fatto che diventare sempre più duro e una seconda agitazione è stata proclamata il 20 giugno scorso. In quell’occasione la dirigenza della casa ha deciso di ridurre la durata delle trasmissioni informative di TV Slovenia. I sindacati hanno immediatamente gridato alla censura ed hanno precisato di aver garantito che i programmi non avrebbero subito variazioni.
Questa volta invece i sindacati hanno deciso un blocco di 24 ore di TV Slovenia e del Centro multimediale. L’informazione sarà quindi oscurata, tranne che per gli obblighi di legge. In parole povere se non ci sarà una catastrofe naturale o non scoppierà una guerra non si metteranno in onda e non si diffonderanno notizie in rete. Non sarà così per gli altri programmi della RTV di Slovenia, che invece sciopereranno dando ampio spazio nei loro programmi a quanto sta accadendo nell’ente. Il programma informativo di Radio Capodistria ha deciso di aderire all’iniziativa, insieme a quasi tutte le altre testate giornalistiche della casa.
Nel corso della giornata è previsto il consueto raduno dei dipendenti davanti alla RTV di Slovenia. In serata protesta a favore del servizio pubblico in Piazza della Repubblica a Lubiana.
Dai sindacati hanno precisato che si sciopera perché all’interno della casa si sta distruggendo l’interesse pubblico e perché va diminuendo lo spazio di una comunicazione pubblica plurale. Si sciopera- è stato rilevato- per l’autonomia e per la dignità di tutti i dipendenti e per far sì che la radiotelevisione pubblica sia a servizio di tutta la cittadinanza.
Stefano Lusa