Giovedì sessione straordinaria per l'esame e la conferma della proposta di legge in base alla quale l'aggiunta annuale per le ferie verrebbe tolta dall'imponibile nella dichiarazione dei redditi fino all'ammontare del salario medio e non sarebbe soggetta all'obbligo contributivo. Se confermate dall'Aula, le modifiche entreranno in vigore già quest'anno. All'ordine del giorno della Camera di Stato pure il decreto legato alla messa a punto dei bilanci per il triennio 2020-2022, con il quale il governo si pone già per il prossimo anno l'obiettivo di entrate superiori alle uscite pari all'uno percento del PIL.
Percentuale che dovrebbe ulteriormente crescere nei due anni successivi. Politica e provvedimenti vengono fissati dal programma di stabilità, che l'esecutivo ha messo a punto due settimane fa.
Questo martedì inoltre la riunione del Consiglio di Stato, che esaminerà la proposta di veto sospensivo alla decisione del Parlamento che la scorsa settimana ha approvato l'emendamento alla Legge sulle festività e i giorni non lavorativi, con il quale il 15 settembre diventa Giornata dell'annessione e non più del ricongiungimento del Litorale alla madrepatria. Iniziativa presentata da parte della coalizione, con primo firmatario il deputato socialdemocratico Matjaž Nemec e dal partito Sinistra, con la motivazione che la nuova denominazione è più corretta dal punto di vista storico. Nella proposta di veto sospensivo si parla invece di termine inadeguato, come evidenziato dal primo firmatario, Branko Tomažič. Ricordiamo che in caso di veto sospensivo, il Parlamento dovrà rivotare la legge e sarà necessaria la maggioranza assoluta, quindi almeno 46 voti. La prima volta ha ottenuto 38 voti, quindi è possibile che non venga confermata.
Delio Dessardo