"Finalmente si può respirare con tutti e due i polmoni". Con questa frase ha preso il via la cerimonia organizzata dai Comuni di Nova Gorica e Gorizia in occasione della riapertura del confine tra Italia e Slovenia.
Un'occasione importante per queste due città che hanno cercato di reagire alle nuove divisioni collaborando e continuando a seguire il loro sogno di diventare la città europea della cultura 2025. A parlare per primo il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna che senza mezzi termini ha denunciato l'assenza in questi mesi dei due stati nazionali e dell'Europa, che, però, ha detto con un certo orgoglio, è stata compensata dal lavoro quotidiano dei due primi cittadini e delle varie istituzioni che hanno fatto sì che nonostante una rete dividesse nuovamente queste due comunità il loro legame continuasse a vivere.
Un legame indissolubile, come confermato dal suo collega di Nova Gorica Klemen Miklavič che ha sottolineato come questi mesi abbiano dimostrato che dividere non è il modo giusto di risolvere i problemi, ma che bisogna invece lavorare assieme come hanno fatto queste due città, che sperano che questo periodo resti solo un ricordo che a partire di oggi sarà parte della memoria locale custodita nel museo di Nova Gorica che tra i vari cimeli legati al confine esporrà uno dei segnali di divieto di transito che era stato posto al confine tra le due città nei giorni della chiusura per la pandemia.
Barbara Costamagna