Il premier dimissionario Miro Cerar continua ad appoggiare con fermezza la validità del progetto, sostenendo la trasparenza del secondo binario Capodistria-Divaccia alla quale realizazazione monitorerà oltre il governo e il Ministero proposto anche la corte dei conti. Sonja Šmuc, Presidene della camera di commercio ha detto che la Slovenia già in passato ha affrontato con grosse difficoltà i progetti infrastrutturali di una certa rilevanza, Cerar ha detto di comprendere il clima di diffidenza delle persone riferita soprattutto al progetto Teš 6, ma per quanto riguarda l'attuale progetto sostenuto dal governo, questo andrà ad oberare in parte minima i contribuenti, ha detto il premier, ribadendo che un futuro accordo tra Austria e Italia andrà a penalizzare sicuramente il Porto di Capodistria. Aleksander Aristovnik, docente alla facoltà di amministrazione di Lubiana ha spiegato che già il collegamento Trieste-Graz sta di fatto tagliando fuori la Slovenia mentre ritiene che il secondo binario andrebbe a creare 15 mila post di lavoro. Presente anche il promotore del referendum, Vili Kovačič il quale ha spiegato che il progetto potrebbe essere realizzato con un costo minore.