Malumore tra i sindacati per i due articoli del settimo pacchetto di Leggi anti-Covid che danno facoltà ai datori di lavoro del settore privato di imporre il licenziamento per raggiunti limiti di età. I rappresentanti delle principali sigle sindacali hanno rivolto oggi un appello a Miha Lobnik, capo dell'Ufficio per le pari opportunità, e al tutore civico Peter Svetina affinchè valutino l'atto governativo che i sindacati stessi giudicano "discriminatorio e anticostituzionale". A preoccupare i promotori dell'iniziativa soprattutto la possibilità data dalla normativa di interrompere il rapporto di lavoro a 65 anni d'età, anche con soli 15 anni di contributi. "Una situazione che porterà molte persone a vivere con una pensione minima e che a lungo termine è anche non sostenibile per le casse dello stato". Secca la replica del Ministro del lavoro Janez Cigler Kralj: "In realtà il provvedimento sarà di aiuto agli anziani e creerà nuove opportunità per giovani in cerca di occupazione". (a.c.)
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