“Il quadro epidemiologico sta peggiorando di giorno in giorno e i posti letti nelle unità covid19 e in quelle di terapia intensiva si stanno esaurendo” lo ha detto Matjaž Jereb a capo del reparto di terapia intensiva della clinica delle malattie infettiva di Lubiana. Tra gli ospedalizzati il 60 per cento sono quelli non vaccinati mentre nelle terapie intensive questa cifra sale addirittura al 80 per cento. I dati allarmati sono il frutto della scarsa copertura vaccinale tra la popolazione. “In questo momento nel paese ci sono 38 mila persone contagiate attive, delle quali circa cento necessiteranno di essere ricoverate” ha spigato Jereb “a preoccupare è soprattutto il dato che il 25 per cento delle persone ricoverate per un decorso serio della malattia vengono ricoverate in terapia intensiva.
Solamente al Centro clinico di Lubiana vi sono 239 pazienti ospedalizzati dei quali 71 in terapia intensiva in pericolo di vita, tra gli ospedalizzati v sono pure cinque donne in cinta e tre bambini, due di un’età di 11 mesi e uno di due anni. La mancanza di personale si fa sentire, spiega inoltre Jereb e ipotizzare il trasporto die pazienti all’estero non rappresenta una soluzione di lungo termine, ha detto, ricordando che “il paese è ostaggio dei singoli che decidono di non vaccinarsi di non rispettare le misure di contenimento”.
Una situazione per niente ottimistica sul piano epidemiologico nel paese, secondo l’Istituto Jožef Stefan l’epidemia è in continua espansione, seppure stia perdendo gradualmente d’intensità. Secondo i criteri del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie la Slovenia continua a essere dipinta di rosso scuro mentre il numero massimo di pazienti nei reparti di terapia intensiva potrebbe essere raggiunto già questa settimana. Dall’Istituto Jožef Stefan fanno inoltre sapere che la variante delta contagerà tutti, di conseguenza, le misure preventive avranno l’obiettivo di rallentare questo processo, mentre le vaccinazioni restano fondamentali per limitare il numero degli ospedalizzati. Bojana Beović a capo del gruppo consultivo di esperti per la campagna vaccinale, ha detto che la situazione dal punto di vista della carenza di quadri è critica soprattutto nei reparti di terapia intensiva.
E intanto l'Associazione dei medici privati starebbe stilando una lista di medici disposti a dare una mano nei reparti covid del paese. Come ha spiegato Igor Dovnik, Presidente dell'Associazione la decisone è stata concordata con il Ministro Poklukar: “Faremo in modo di raccogliere il maggior quantitativo di dati disponibili sui potenziali quadri disposti a dare una mano e procedere con la redistribuzione nei vari centri covid del paese”. Nei mei 20 anni di carriera non ho mai assistititi a una situazione così allarmante dal punto di vista dell’insorgenza elle infezioni acute, ha detto Dovnik, facendo il quadro della situazione. E intanto in base agli ultimi dati diramati dal Ministero della sanità le capacità dei nelle terapie intensive del paese sono aumentate di 300 posti letto, mentre nei reparti covid di 1200.
Sulla pericolosità dell'infezione, è intervenuto pure Primož Novak a capo del reparto riabilitativo dell'Istituto Soča, il quale ha spiegato che il percorso riabilitativo per i pazienti che hanno contratto il covid 19 in forma pesante è molto lungo e tortuoso.
Dionizij Botter