In occasione della giornata mondiale della Libertà di stampa si sono svolte oggi a Lubiana una serie di iniziative che hanno avuto per argomento la Radio Televisione slovena e le ingerenze politiche nel sistema di servizio pubblico radio-televisivo.
“La battaglia per l’integrità e l’indipendenza della RTV va avanti” ha detto Alenka Potočnik presidente del sindacato dei giornalisti della Slovenia ed ha ricordato come ormai da mesi la categoria e gli altri dipendenti dell’ente si oppongono alle manovre della direzione che interferisce arbitrariamente nella politica dei quadri e in quella di programma”. Anche il Coordinamento dei sindacati giornalistici di RTV Slovenia ha criticato la nomina di alcuni caposervizio – e precisamente quella di Jadranka Rebernik al programma informativo della TV e di Igor Pirkovič a capo della piattaforma multimediale MMC- avvenuta senza il consenso delle redazioni interessate.” Nomine che stanno minacciando seriamente l’autonomia giornalistica e redazionale” ha rilevato il Coordinamento che denuncia trasferimenti, spostamenti del personale, sospensione di trasmissioni, tentativi di censura e palinsesti caotici che in campagna elettorale sono stati messi al servizio della coalizione governativa. “La sudditanza partitica alla TV è andata oltre tanto da trasformare la televisione in parte della campagna stessa” si è sentito dire a Lubiana dove non sono mancati gli appelli per la salvaguardia della professionalità giornalistica e della dignità del servizio pubblico.
E sempre in occasione della Giornata mondiale della Libertà di stampa “Pravna mreža”, la Rete giuridica per la protezione della democrazia ha presentato le direttrici della nuova Legge sulla RTV. La normativa che è ancora in fase di stesura propone un radicale cambiamento che dovrebbe - attraverso la nomina e composizione dei Consigli di programma e di sorveglianza- ridurre l’influenza della politica e dei partiti e aumentare quella dei dipendenti e del pubblico. Anuška Podvršič, ha spiegato che nel Consiglio di programma i membri nominati dal Parlamento scenderebbero da 5 a 2 ovvero uno in rappresentanza della maggioranza e l’altro dell’opposizione; le comunità italiana ed ungherese manterrebbero ciascuna un rappresentante ed uno verrebbe nominato dal Capo dello stato mentre i rimanenti andrebbero eletti tra i dipendenti di RTV Slovenia.
Sull’ argomento si sono soffermati, al termine della prima tornata di consultazioni per la costituzione del nuovo esecutivo, pure il probabile mandatario Robert Golob e la leader dei social-democratici Tanja Fajon. Il primo ha affermato di sostenere l’iniziativa della Rete e si è impegnato ad accogliere in tempi brevi una nuova normativa sulla Radio televisione. “Una proposta che probabilmente dovrà essere ulteriormente perfezionata ed armonizzata con i partener di governo”, ha detto Golob mentre la Fajon – condividendo la necessità di depoliticizzazione di RTV - ha precisato che il suo partito ha già elaborato una propria proposta di legge che inoltrerà in procedura parlamentare non appena possibile.
Lionella Pausin Acquavita