La Slovenia ha bisogno di una completa riforma fiscale, per poter affrontare in maniera adeguata l'invecchiamento demografico. Lo rileva l'OCSE, l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. I costi per i sistemi previdenziale e sanitario, nonchè per l'assistenza a lungo termine aumenteranno infatti drasticamente nei prossimi decenni. Oggi rapresentano il 18 percento del prodotto interno lordo, fino al 2040 saliranno di sei punti percentuali, fino al 2050 di altri 9 punti. Oltre a ciò si ridurrà il numero della popolazione attiva. Fino al 2040 il 30 percento della popolazione della Slovenia avrà piu' di 65 anni, fino al 2050 gli over 65 saranno già 630 mila. E' quindi urgente prepararsi, rileva l'OCSE, aumentando tra l'altro l'età pensionabile; la gente dovrà lavorare più a lungo, questo è inevitabile. Gli esperti dell'organizzazione sono giunti a queste conclusioni dopo una approfondita analisi della politica del lavoro, effettuata su richiesta del governo. Hanno formulato una serie di raccomandazioni e proposte di provvedimenti da adottare ma, come evidenziato dal ministro uscente delle finanze, Mateja Vraničar Erman, non si tratta di conclusioni vincolanti, bensi, come detto, di proposte. Si continuerà a discutere con i partner sociali, ma ogni decisione verrà lasciata al futuro governo, ha precisato. Tra le raccomandazioni dell'OCSE; la riduzione dei contributi che i lavoratori versano per la tutela sociale; la tassazione dei redditi di lavoro è troppo elevata, va ridotta anche per invogliare la gente a rimanere più a lungo sul mercato del lavoro. Una riforma radicale del sistena fiscale porterebbe grandi benefici, proprio passando attraverso i tagli all'imposta sul lavoro, che in Slovenia è superiore alla media dell'OCSE, prendendo come riferimento il rapporto tra gettito fiscale e PIL.
Delio Dessardo