La Corte costituzionale slovena ha temporaneamente congelato l'attuazione degli articoli della legge sui rapporti di lavoro e sui dipendenti pubblici, relativi al cosiddetto pensionamento forzato dei lavoratori anziani che hanno già maturato tutte le condizioni. La richiesta di verifica era stata inoltrata dai sindacati, dopo l'entrata in vigore della normativa, nel quadro del settimo pacchetto di provvedimenti anticovid. Prevedeva in pratica la possibilità per i datori di lavoro di imporre il pensionamento dei dipendenti in questione, senza specificarne i motivi. Ora tutto è congelato, fino alla decisione finale della Corte costituzionale sull'intera materia. Quanti hanno già ricevuto la notifica da parte dei datori di lavoro possono chiedere il reintegro. La decisione è arrivata a maggioranza. Sette i giudici favorevoli al congelamento, due invece quelli contrari, Klemen Jaklič e Marko Šorli.

Soddisfazione delle organizzazioni sindacali, che avevano subito annunciato battaglia, rilevando tra l'altro che gli articoli contestati della legge erano stati approvati bypassando il pubblico dibattito e il dialogo sociale, denunciando al contempo danni irreparabili per i lavoratori soggetti a questa prassi. Una decisione attesa e professionale quella della Corte costituzionale, sottolineano ora i sindacati, che dimostra soprattutto come il metodo utilizzato, risultato come una ingerenza nella legislazione che regolamenta i rapporti di lavoro e negli istituti preposti a decidere in merito ai pensionamenti sia del tutto inappropriato.

Rammarico per la decisione della Consulta è stato invece espresso dalla Camera dell'artigianato e dell'imprenditoria. Il suo presidente, Branko Meh, evidenzia che non si tratta in alcun modo di pensionamento forzato, bensì di regolare cessazione del rapporto di lavoro per quanti hanno maturato tutte le condizioni per andare in pensione.

E in una prima reazione il Ministero del Lavoro evidenzia gli effetti positivi della normativa che prevede il pensionamento dei lavoratori anziani che corrispondono a tutti i requisiti previsti, dall’età all’anzianità di lavoro. Non si tratta assolutamente di pensionamento forzato; al contrario ha degli effetti positivi garantendo un impiego ai giovani e dando maggiori possibilità ai lavoratori più avanti con gli anni ma che non hanno ancora le condizioni per il pensionamento.

Delio Dessardo

Foto: MMC RTV SLO/BoBo
Foto: MMC RTV SLO/BoBo