Tre le persone arrestate e condotte nella giornata di sabato davanti al giudice inquirente, che ha decretato lo stato di fermo. Sono fortemente indiziate dei reati di omicidio, produzione e traffico di droga, armi ed esplosivo. Come spiegato da Darko Muženič, direttore dell'Ufficio investigativo nazionale, che si occupa dei casi più complessi e gravi di criminalità, i sopralluoghi effettuati sul luogo dell'omicidio, gli accertamenti e le informazioni raccolte,, hanno portato giovedì all'arresto dei tre sospetti a Lubiana. L'operazione è stata condotta da unità speciali della polizia considerata la pericolosità dei soggetti in questione, ora in stato di fermo. Tre le perquisizioni domiciliari effettuate nell'area della capitale, con il sequestro di apparecchiature elettroniche, da telefoni cellulari a schede SIM e simili, dieci chilogrammi di eroina e uno di cocaina, denaro in contanti e diverse armi, fucili mitragliatori e pistole, inclusi silenziatori. Un blitz che ha permesso di mettere le mani su una banda criminale molto ben organizzata e pronta a tutto, con una vera e propria gerarchia nella catena di comando, ha detto ancora Muženić. A capo un 38.enne cittadino della Bosnia ed Erzegovina, sul quale pendeva un mandato di cattura internazionale, ricercato in Croazia e Bosnia ed Erzegovina per gli stessi reati che gli vengono ora contestati in Slovenia. E' sospettato di essere direttamente coinvolto nell'omicidio del collaboratore di giustizia, un 42.enne cittadino bosniaco, assieme a due complici, un 40.enne albanese e un 22.esnne sloveno. Altri autori risultano ancora sconosciuti.
Delio Dessardo