Oltre al braccio di ferro, pure mediatico, che sta coinvolgendo l’esecutivo Janša e l’Agenzia Stampa nazionale, Sta, l’ultimo episodio della saga si è concluso con un ping pong della documentazione inizialmente richiesta dal governo, ma che è stata poi rispedita al mittente, l’Sta, senza essere stato visionata. La dirigenza dell’Sta dopo aver inviato la documentazione richiesta si è vista ritornare tutto i documenti e ha deciso di respingere la consegna che è ritornata “nuovamente” nelle mani dell’esecutivo. L’Sta ha inviato al gabinetto del premier una richiesta di precisazioni alla quale sta tuttora attendendo una risposta. A rispondere è stato però l’Ukom, l'Ufficio di comunicazione del governo, il quale ha detto di non aver ricevuto alcuna documentazione. Il Ministro degli interni, Aleš Hojs aveva detto giovedì, a margine dell’incontro con la commissaria Ue, Johansson, che avrebbe esaminato la documentazione e che non vede nessun impedimento al finanziamento dell’agenzia. La Johansson si era augurata che “la vicenda venga risolta prima della Presidenza Slovena all’Ue”. La visualizzazione dei documenti in questione rappresenta la condizione posta dall’esecutivo per il proseguimento del finanziamento dell’agenzia, previsto dalla legge. Il direttore dell’Sta, Veselnovič ha recentemente detto che in questo momento sono a rischio circa cento posti di lavoro.
Dionizij Botter