Foto: Pixabay
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Tolleranza zero per la violenza sulle donne è l'appello che diverse organizzazioni non governative slovene rivolgono alla politica in occasione della giornata internazionale. Interventi legislativi mirati per sostenere le vittime di maltrattamenti che ancora troppo spesso, rilevano, non ottengono l'aiuto sperato e vengono lasciate sole.

Secondo le Nazioni Unite una donna su 3 nel mondo ha subito violenza fisica o sessuale ad un certo punto della sua vita, il più delle volte dal proprio partner. Solo una su 10 si rivolge alla polizia. Anche la pandemia ha avuto un impatto significativo sull'aumento della violenza domestica, sono aumentati i casi con le vittime che hanno avuto maggiori difficoltà nel denunciare e nel rivolgersi ai servizi di aiuto e supporto. L'impatto della pandemia sulle donne è stato molto duro anche nel mondo del lavoro, rileva l'ONU.

Il consiglio d'Europa nella raccomandazione pubblicata alla vigilia della giornata mondiale affronta la dimensione digitale della violenza contro le donne e le ragazze. Dal "body shaming" (far vergognare qualcuno del proprio corpo deridendo il suo aspetto fisico) al "cyber-flashing" (inviare foto a sfondo sessuale non richieste online) al "doxing" (diffondere informazioni personali di qualcuno senza il suo consenso), la rapida evoluzione della tecnologia dell'informazione e della comunicazione apre nuove strade alla violenza contro donne e ragazze, esponendole a un maggior rischio di abusi.

Per il difensore civico sloveno Peter Svetina qualsiasi forma di violenza nei confronti di donne e bambine è inaccettabile. E' un atto inammissibile ed è un reato, ha detto, che va denunciato. Non possiamo girare la testa dall'altra parte. Anche se da un punto di vista normativo in Slovenia la questione è ben regolamentata, va fatto di piu' in tutti i settori, ha concluso Svetina. (ld)