L'indagine si è basata sull'inseguimento di un cittadino sloveno, che trasportava tre iracheni in un'automobile a noleggio. L'uomo è stato poi fermato dagli agenti italiani nel centro di Trieste. Secondo quanto affermato dal capo della Criminalpol di Capodistria, Dejan Jurič, alla guida dell'organizzazione - in cui sono state coinvolte almeno 10 persone - c'era uno sloveno di 28 anni, residente nella zona di Pirano. Jurič ha precisato inoltre che nel corso dell'indagine sono state raccolte prove sufficienti per dimostrare che almeno 150 profughi, provenienti da Siria, Iraq, Iran, Eritrea e Afghanistan, hanno oltrepassato il confine illegalmente con l'aiuto dell'organizzazione criminale in questione. I migranti sono stati fermati, sette sospettati sono finiti dietro le sbarre. Inoltre, la polizia ha presentato una denuncia per 24 reati di attraversamento illegale del confine, un reato per possesso di droga ed un reato di fabbricazione e traffico illecito di armi.
I migranti hanno oltrepassato il confine il più delle volte nei pressi di Dragogna, Jelšane e Babno polje. I trafficanti di esseri umani hanno chiesto ai profughi per il trasporto dalla Serbia fino all'Italia dai 1.500 ai 3.000 euro a persona.
Il capo del dipartimento anticrimine della Direzione generale della Polizia, Uroš Lavrič, ha segnalato un aumento del numero di organizzazioni che operano nel campo del traffico di esseri umani. Ha inoltre sottolineato il "trattamento senza compromessi" da parte dei trafficanti di esseri umani nei confronti dei migranti. Questi avrebbero messo in pericolo vite umane guidando in modo pericoloso, anche in stato di ebbrezza, e trasportando un numero eccessivo di passeggeri nei veicoli con i quali hanno poi oltrepassato i confini di Stato.
E. P.