Il primo obiettivo è una tregua permanente nella Striscia di Gaza, in caso contrario si andrà verso il riconoscimento dello stato di Palestina. Lo ha detto il Ministro degli Esteri sloveno, Tanja Fajon, spiegando che c'è un accordo con almeno altri tre paesi dell'Unione Europea di procedere in breve tempo al riconoscimento se non ci saranno novità positive per la tregua, per normalizzare la situazione e per l'avvio di un negoziato tra israeliani e palestinesi volto a raggiungere un accordo sulla soluzione dei due Stati. Ha ricordato che la Slovenia è molto attiva a tutti i livelli per raggiungere questi traguardi. "Siamo consapevoli", ha detto, "che se non si arriverà ad una conferenza oppure ad un piano di pace riconosciuto da tutte le parti coinvolte, non si potranno garantire pace e sicurezza durature. La pace è il primo obiettivo perseguito dalla Slovenia, se ciò non sarà possibile e purtroppo questo obiettivo si sta allontanando, allora si andrà verso il riconoscimento della Palestina", ha evidenziato Fajon.
La scorsa settimana i premier di Slovenia, Spagna, Irlanda e Malta, a margine del vertice del Consiglio europeo, hanno adottato una dichiarazione congiunta in cui hanno espresso la disponibilità a riconoscere la Palestina quando ciò si mostrerà efficace e quando le circostanze saranno adeguate. Fonti del Ministero degli esteri sloveno avvertono che un riconoscimento del genere sarebbe soprattutto un atto simbolico, finora il governo non ha ancora deciso in merito. Si tratta di un passo che, tra l'altro, dovrebbe affrontare anche un dibattito alla commissione esteri della Camera di Stato. La capo diplomazia. è soddisfatta per la Risoluzione approvata ad inizio settimana dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU, con la quale si chiede una tregua durante il Ramadan, il rilascio di tutti gli ostaggi e l'invio degli aiuti umanitari alla popolazione palestinese nella Striscia di Gaza. Un documento alla cui stesura ha partecipato anche la Slovenia in veste di membro non permanente. Nonostante la Risoluzione però Israele continua i suoi attacchi a Gaza. L'obiettivo del governo israeliano è di distruggere Hamas e al momento non vi è alcuna disponibilità per un accordo ne' da parte di Hamas, ne' da parte di Israele, rileva ancora Fajon.
Delio Dessardo